Disponibili le Linee Guida per la Certificazione energetica degli edifici

martedì 28 luglio 2009



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Pubblicato l'atteso decreto contenete le Linee Guida nazionali per la Certificazione energetica degli edifici. In questo modo si rende  operativo l'elemento chiave della direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo, riguardante la certificazione energetica nell'edilizia.

Così, dal 25 luglio, quando sarà entrata in vigore  la legge,  le unità immobiliari oggetto di compravendita, quelle di nuova costruzione e quelle soggette a ristrutturazione e quelle date in locazione dovranno essere dotate di ACE-Attestato di Certificazione Energetica redatto secondo le indicazioni contenute negli Allegati dal Decreto.

Le linee guida non sostituiranno le leggi regionali, ma saranno applicate dalle regioni e province autonome che non hanno ancora legiferato in materia, mentre le regioni e le province che hanno già emesso i propri decreti devono attuare un ravvicinamento graduale degli stessi alle nuove linee guida, e fare in modo che essi siano coerenti con i provvedimenti contenuti nell'art. 4 che descrive quali siano gli elementi essenziali del sistema di certificazione energetica degli edifici.

Sono indicati come elementi essenziali del sistema di certificazione energetica degli edifici:


  • L'efficienza energetica dell'edificio. Sono previste 7 classi che vanno dalla A+ alla G in base ai consumi in termini di kWh/annui al m²;

  • I valori vigenti a norma di legge;

  • I valori di riferimento;

  • Le norme tecniche di riferimento,europee o nazionali;

  • Le metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici.


Sono inoltre elementi essenziali del sistema di certificazione la qualificazione e l'indipendenza dei soggetti preposti alla certificazione energetica.  Il certificato, dunque a  differenza dell'attestato, il certificato dovrà essere prodotto da un professionista indipendente rispetto alla progettazione o alla direzione lavori.

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Inoltre:

  • Per gli edifici con dimensioni inferiori ai 3.000 mq sono previsti calcoli semplificati;

  • Sarà possibile certificare in serie gli appartamenti con le medesime caratteristiche;

  • È prevista la possibilità dell'autocertificazione per la classe G.


Infine, nelle disposizioni finali nell'art.6, si legge che gli attestati di certificazione hanno una validità temporale massima di dieci anni e gli attestati emessi finora, invece, rimangono validi un anno dall'entrata in vigore delle Linee guida, quindi fino a luglio 2010.

Gli attestati di certificazione dovranno essere aggiornati ad ogni intervento migliorativo della prestazione energetica a seguito di:

  • Interventi di riqualificazione che riguardino almeno il 25% della superficie esterna dell'immobile;

  • Interventi di riqualificazione degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda sanitaria che prevedono l'istallazione di sistemi di produzione con rendimenti più alti di almeno 5 punti percentuali rispetto ai sistemi preesistenti;

  • Interventi di ristrutturazione impiantistica o di sostituzione di componenti o apparecchi che, fermo restando il rispetto delle norme vigenti, possa ridurre la prestazione energetica dell'edificio.


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Sul sito www. geometri.info è disponibile il testo del decreto.

Qui trovate il file pdf sulle linee guida

Fonte www.geometri.info

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In arrivo il bonus arredi

In arrivo il bonus arredi


In arrivo il bonus arredi
Con il d.l. 5/2009, il parlamento ho introdotto un provvedimento a favore di chi acquista mobili ed elettrodomestici per arredare immobili da ristrutturare. In questi giorni, con la circolare n. 35/E,  l'Agenzia delle entrate ha fornito alcune precisazioni sull'agevolazione: una detrazione Irpef del 20%.


CONTRIBUENTI AMMESSI ALLA DETRAZIONE

Il bonus riguarda i contribuenti che hanno sostenuto spese di ristrutturazioni per le quali possono beneficiare della detrazione del 36%. Gli interventi devono essere stati avviati dopo il 1° luglio 2008, così come indicato nella comunicazione preventiva di inizio lavori inviata al Centro operativo di Pescara.

Gli interventi edilizi agevolati con il bonus ristrutturazioni che consentono l'accesso all'ulteriore bonus arredi sono esclusivamente quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su unità immobiliari residenziali (articolo 31 della legge 457/1978, lettere b, c e d).

Pertanto, la detrazione non è concessa in caso di lavori condominiali, interventi di manutenzione ordinaria, realizzazione di garage e posti auto pertinenziali, acquisto o assegnazione di immobile facente parte di un edificio ristrutturato.



BENI AGEVOLABILI

La detrazione spetta per le spese, sostenute dal 7 febbraio al 31 dicembre 2009, finalizzate all'arredo dell'immobile in ristrutturazione. I beni agevolabili sono i mobili, gli elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, i televisori e i computer. Il loro acquisto deve avvenire tramite bonifico bancario o postale riportante causale del versamento, codice fiscale di chi paga e codice fiscale (o partita Iva) del beneficiario del pagamento.

Per quanto riguarda gli elettrodomestici, la norma specifica che non vi rientrano frigoriferi, congelatori e loro combinazioni, per i quali, fino a tutto il 2010, un'altra disposizione normativa già riconosce la detrazione del 20% (con rottamazione dell’usato. Il bonus arredi e questa detrazione del 20% sono comunque cumulabili.


UN TETTO DI 10.000 EURO

L'agevolazione per chi arreda l'immobile ristrutturato consiste in una detrazione Irpef del 20% delle spese sostenute. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro e ripartita in cinque quote annuali. Pertanto, la detrazione annua non potrà essere superiore a 400 euro.

Il tetto di 10.000 euro deve essere riferito alla singola unità immobiliare.

• Se la spesa è sostenuta da più contribuenti, l'agevolazione è comunque calcolata su un importo massimo complessivo non superiore a 10.000 euro.

• Se il contribuente ha compiuto lavori che danno diritto al 36% su più appartamenti, il bonus arredi spetta per ciascuno di essi (per ogni unità abitativa, saranno agevolabili le spese sostenute fino a un massimo di 10.000 euro).


Fonte:

Nuovo Fisco Oggi

geometri.cc

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Biopiscine e biolaghi: oasi naturali in città

lunedì 20 luglio 2009

La piscina naturale è presente negli altri paesi dal 1983, data di costruzione della prima in Austria. Ha avuto un grande successo nei paesi d'origine, Austria, Svizzera e Germania, dove esistono anche piscine naturali pubbliche: sono state stimate 20.000 piscine in Austria, 8.000 in Germania, 1.500 in Svizzera.
Tuttavia, in Italia ha iniziato a suscitare interesse solo da pochi anni.

Acqua limpida e senza odore di cloro; una vegetazione che non ha nulla da invidiare a quella spontanea che cresce in un grande stagno e lungo le rive di un fiume; una felice atmosfera che nasce dal vivere a stretto contatto con la natura e la sensazione di tornare alle origini. Queste sono le caratteristiche delle piscine naturali. Le biopiscine o gli stagni sono fatti a imitazione della natura.
Numerosi sono i vantaggi che una piscina naturale può offrire:
• Intensa sensazione di immersione nella natura durante la balneazione.
• Aspetto estetico estremamente gradevole.
• Ottimo inserimento nel giardino e nel contesto ambientale.
• Possibilità di realizzazione anche in zone soggette al vincolo. ambientale (d.lgs. 42/2004).
• Fioriture delle numerose piante acquatiche in tutta la stagione vegetativa.
• Assenza di prodotti chimici nell'acqua quali il cloro e gli anti-alga.
• Originalità rispetto alla piscina tradizionale.

A seconda del sistema, l'acqua viene pulita in una o più camere oppure in impianti di biofiltrazione, senza l'utilizzo di prodotti chimici. In linea di principio si distinguono tre sistemi:

SISTEMA A UNA CAMERA
Questa biopiscina è costituita dalla zona di balneazione e dalla zona di rigenerazione immediatamente attigua. La zona di rigenerazione è ad acqua bassa e circonda la piscina. Le piante presenti nella zona di rigenerazione provvedono alla pulizia dell'acqua. Per ottenere un sufficiente effetto pulente, la zona di rigenerazione deve essere almeno uguale al 50% della zona balneabile.

SISTEMA A PIU' CAMERE
Con il sistema a più camere la zona di rigenerazione è abbinata a uno o più bacini di depurazione. Così facendo si potenzia l'effetto pulente nei laghetti molto frequentati. La pompa e il pozzo di sedimentazione assicurano la circolazione ideale e garantiscono così la perfetta pulizia dell'acqua.

BIOFILTRO
I biofiltri sono l'ultimissima novità per le biopiscine. Con essi l'acqua viene pulita attraverso vari filtri esterni fissi. Il sistema non richiede una zona di rigenerazione e consente pertanto la realizzazione di biopiscine anche in aree molto piccole.
Gli elementi sempre presenti e quelli che garantiscono una corretta filtrazione dell’acqua sono:
• la zona di balneazione nella quale non vi sono le piante acquatiche;
• la zona di rigenerazione, profonda massimo 1 m, con ghiaie, zeoliti e piante acquatiche che fungono da filtro biologico;
• la cascata o il ruscello che assicura l'ossigenazione dell'acqua e la sua energizzazione;
• negli impianti più sofisticati è previsto l'uso di due sistemi di ricircolo alimentati ciascuno da una pompa di media-alta potenza, alloggiata in un vano tecnico: una fa funzionare gli skimmer e permette la pulizia della superficie libera dell'acqua, l’altra, tramite i tubi di dreno posti sotto la ghiaia e le piante acquatiche, permette di mantenere sempre elevato il livello di fitodepurazione. Questo processo naturale fa si che la sostanza organica presente nella piscina venga trasformata dalla microfauna aerobica (presente sulla superficie delle ghiaie) in elementi più semplici quali i fosfati e i nitrati. Questi vengono assorbiti dalle piante acquatiche tramite le radici e utilizzati per la loro crescita. Ciò porta alla riduzione degli elementi nutritivi solubili in acqua, con riduzione dello sviluppo delle alghe e dell’intorbidimento dell'acqua. Oltre al doppio sistema di ricircolo, può essere previsto un filtro UV per una maggior limpidezza dell'acqua, grazie alla disattivazione delle alghe presenti quando le temperature estive persistono alte.

La filtrazione viene effettuata dalla microfauna e microflora acquatica che si sviluppa nella ghiaia e nelle zeoliti della zona di rigenerazione e del laghetto di sorgente.
Le piante acquatiche rappresentano sicuramente quindi l’elemento che più di ogni altro caratterizza la piscina naturale. Gli effetti legati alla loro presenza sono numerosi: oltre all’aspetto estetico e alla loro importante funzione di fitodepurazione le piante hanno effetti meno “vistosi” ma molto importanti per la vita della piscina:
• effetto ombreggiante, che determina la riduzione dell’energia solare che viene captata dalle acque;
• interazione competitiva con le alghe nell’utilizzo degli elementi nutritivi prodotti nei cicli di degradazione della sostanza organica. Questa azione competitiva consente un parziale controllo naturale delle alghe;
• ossigenazione dell’acqua, operata in particolare dalle piante sommerse dette anche ossigenanti;
• creazione di un habitat adatto all’insediamento di microrganismi e macroorganismi.
La presenza delle piante acquatiche comporta naturalmente una particolare attenzione nella manutenzione della piscina sia per quanto riguarda le piante stesse sia quando viene svolta l’ordinaria manutenzione della vasca. Le piscine naturali necessitano di manutenzione e di cura costanti durante tutto l'anno, in particolare durante la stagione vegetativa. Avendo a che fare con un ecosistema naturale, è però evidente che più si desidera un aspetto "asettico", tipico di una piscina tradizionale, più frequentemente bisognerà intervenire con le operazioni di pulizia.

PRINCIPALI FASI DELLA REALIZZAZIONE
Un corretto progetto, coadiuvato da fotoritocchi e rendering, costituisce il punto di partenza di una buona realizzazione, sia dal punto di vista tecnico che da quello estetico-ambientale.
Superata la fase progettuale si può procedere con la fase realizzativa. I momenti principali della costruzione di una piscina naturale sono:

1. La preparazione dell'invaso:
Realizzazione dello scavo - Preparazione del fondo con strato di sabbia - Stesa del geotessile - Posa del telo impermeabile.

2. La posa degli impianti:
Posa delle tubazioni del sistema di ricircolo - Creazione del vano tecnico per le pompe e i filtri Preparazione del pozzetto per il troppo pieno - Sistemazione degli skimmer galleggianti.

3. La costruzione dell'area di rigenerazione:
Costruzione del muro a secco che divide l'area di rigenerazione dall'area di balneazione - Riempimento dalla parte profonda dell'area di balneazione - Riempimento dell'area di rigenerazione con ghiaia, ciottoli e massi.

4.La realizzazione delle opere a verde e di arredo:
Posa delle pavimentazioni - Messa a dimora delle piante acquatiche nell'area di rigenerazione - Sistemazione della cascata.

Dal momento in cui la realizzazione è completata, inizia una fase delicata per la creazione dell'equilibrio biologico nella piscina naturale.

Articolo di Massimiliano Bertoni e Andrea Cantini

Per approfondimenti:
www.acquebalneabili.it
www.piscinenatura.it
www.sarnafil.ch
www.geometri.cc
M. Littlewood, Natural Swimming Pools, Schiffer Design Book, 2005.

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