Perchè parlare di Sostenibilità

domenica 16 marzo 2008



Tutti hanno percepito il cambiamento della temperatura media della terra (quasi un grado in Europa nell'ultimo secolo).


Ed e' da tutti percepibile che tale cambiamento ha portato inevitabilmente a fenomeni estremi che sono aumentati proprio negli ultimi anni: punte di caldo e di freddo, tifoni, uragani, inondazioni e periodi di siccita'.


Ci troviamo sicuramente in emergenza: e per questi motivi i simposi internazionali di Rio de Janeiro, Kyoto, Istambul, Ginevra, Johannesburg, non sono altro che la constatazione scientifica di uno stato di fatto e quindi la elaborazione di impegni precisi da svolgere immediatamente.


E anche per l'Italia e' la stessa cosa.


Sin dal febbraio 2005 c'e' l'impegno nazionale a rispettare il Protocollo di Kyoto con idonea legge dello Stato, e quindi il dovere di ridurre le emissioni di gas serra, e in particolar modo dell'anidride carbonica.


Ma per il salvataggio del clima, gli obiettivi del protocollo di Kyoto non sono sufficienti, perche' in questi anni si sta assistendo anche alla forte industrializzazione di Paesi emergenti come Cina, India, Indonesia.


Quindi si deve puntare a una trasformazione radicale del nostro sistema energetico, anche per controbilanciare l'aumento costante dei prezzi dei carburranti fossili ed il loro inevitabile esaurimento.


E il vasto settore dell'edilizia non puo' esimersi dall'affrontare seriamente questo problema considerando che proprio il mercato edilizio incide in gran parte sul clima, sull'ambiente, sulla qualita' della vita.


Infatti il termine Sviluppo sostenibile viene espresso gia' dal 1987/88 con una felice dizione, che rimane tuttora attuale e chiarificatrice: "sviluppo capace di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacita' delle future generazioni di soddisfare i loro propri bisogni".


E cio' vale quindi anche per l'Edilizia e tutta la produzione, uso e smaltimento dei materiali ad essa connessi.


Lorenzo Margiotta - http://www.edilia2000.it/


http://www.articolista.com/comunicati-stampa/perche-parlare-di-sostenibilit%E0.html

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Degrado dei centri storici

sabato 15 marzo 2008



"La situazione di serio degrado in cui versano alcune realtà dei centri storici ha bisogno di interventi urgenti e certi, che abbiano un carattere il più possibile coerente sull’intero territorio nazionale": lo ha dichiarato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli, ai Direttori regionali e ai Soprintendenti, nel corso dell’incontro che si è tenuto il 23 novembre scorso al Collegio Romano.

Il provvedimento muove dalla situazione di crescente e grave degrado urbano nelle citta' d'arte e nei centri storici delle grandi citta' e richiede di ridimensionare o comunque di razionalizzare l'attivita' commerciale ambulante nei centri storici, anche per rendere piu' agevole ed effettiva la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale da parte delle autorità preposte.

Il ministro Rutelli, aveva riunito i Direttori regionali e i Soprintendenti per verificare l'attuazione della direttiva, firmata il 9 novembre 2007, contro il degrado dei centri storici delle citta'; d'arte.

Nella riunione veniva concordata la necessita' di assumere iniziative per assicurare lindispensabile tutela agli interessi dell'amministrazione dei Beni Culturali, attraverso un raccordo piu' continuo con le amministrazioni locali per arrivare (ai sensi dell'art. 24 del Codice dei Beni Culturali) alla redazione di veri e propri Piani di Utilizzo di Spazi Pubblici e nello stesso tempo adottare processi organizzativi piu' efficaci, sia per il rilascio delle autorizzazioni, sia per un'attivita' piu' efficiente di accertamento delle violazioni.

Dal comunicato del Ministero del 23 novembre scorso si rileva anche che nei prossimi giorni saranno presi contatti con gli altri livelli istituzionali (Ministeri, ANCI...) per sensibilizzare non solo gli enti locali, ma anche gli uffici statali territoriali ad una vigilanza e ad una attivita' di efficace prevenzione dell'abusivismo commerciale, e per realizzare una collaborazione costante che dia luogo a interventi locali urgenti nel rispetto della normativa vigente.

Il comunicato del Ministero punta anche l'obiettivo -in un prossimo futuro- sul definire alcune aree-pilota, tra quelle piu' critiche, in cui sperimentare una nuova programmazione delle autorizzazioni e una azione continua di prevenzione e intervento per eliminare le attivita' illegali.

Arch. Lorenzo Margiotta

http://www.articolista.com/arte-e-cultura/degrado-dei-centri-storici.html

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Danesi zerbini!Svedesi tavolini!

venerdì 14 marzo 2008

Se non è la notizia che cercavi prova con Google clicca


Non li facevo così spiritosi ed intraprendenti gli svedesi, mi piacerebbe anche a me che una società società italiana dia qualche nome a qualche loro articolo, tipo un paio di boxer(mutandoni sarebbero meglio) di Dolce&Gabbana si chiamassero Parigi, Nizza, o dei calzini bucati Zidan...ma noi italiani non siamo così spiritosi ed intraprendenti :(...

Se non è la notizia che cercavi prova con Google clicca

(ANSA) - BERLINO, 6 MAR - Ai danesi non piace la politica della multinazionale svedese 'Ikea' che sembra scelga nomi danesi solo per prodotti poco importanti. Zerbini e moquette, dunque, avrebbero nomi danesi, mentre prodotti piu' 'nobili' avrebbero nomi svedesi o norvegesi. Questo e' quanto emerso dalle ricerche di accademici dell'Universita' di Copenhagen e di quella della Danimarca del Sud, che avrebbero esaminato i nomi dei prodotti presenti sul voluminoso catalogo Ikea.


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Bioecoshop: design e rispetto per la natura



L'anima di Bioecoshop soddisfa l'occhio oltre che le esigenze di rispetto per la natura e salvaguardia per l'ambiente. Ad esempio la libreria bioecoshop nasce dall'intenzione di realizzare un mobile in massello e faggio evaporato molto leggero e trasparente ma al contempo robusto e adatto a contenere libri, vasi e oggetti vari. La leggerezza � ulteriormente rimarcata dai ripiani in vetro che snelliscono la struttura. Rifinita con olio di lino e cera naturale, questa libreria � priva di qualsiasi parte in metallo o plastica e contribuisce al design originale di qualsiasi ambiente. Oltre alle librerie bioecoshop vende on line futon, tatami, divani, reti ortopediche, tutti mobili costruiti da aziende italiane e con il massimo rispetto per il cuore ecologico che contraddistingue l'azienda, cercando un interessante e fruttuoso connubio tra natura e design.


http://www.articlemarketingitaliano.it/arredamento/bioecoshop-design-e-rispetto-per-la-natura.html
scritto da Leonardo


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Mercato immobiliare in crisi



La crisi finanziaria dei mercati internazionali, iniziata sin dal 10 agosto scorso a seguito dei grossi problemi causati dai mutui “sub prime” americani, ha fatto emergere alcune criticita' anche nei paesi europei.

Anche se alcuni economisti ritengono che in Italia non si sia avvertito un forte contraccolpo finanziario, e' da ritenere invece che anche il nostro paese sia succube della situazione generale.

Si e' gia' avvertito, infatti, un rallentamento negli aumenti dei prezzi immobiliari, una diminuzione delle trattative di acquisto degli immobili, e quindi una presumibile inversione di tendenza del mercato - dovuta forse anche ad una eventuale saturazione.

Anche da noi si incomincia a percepire una mancanza di fiducia e per alcuni anche un malessere proprio economico. I mutui per l'acquisto della prima casa incominciano a spaventare.

I danni che ne sono gia' derivati ad alcune famiglie debitrici sono enormi e gia' abbondantemente diffusi dai mass media.

In realta' le cause principali vanno ricercate proprio nel mondo della finanza.
E' vero che il sogno dell'italiano medio continua ad essere quello di comprarsi finalmente una propria casa, ma non vanno taciute alcune leggerezze degli istituti finanziari, proprio nei confronti di quella parte di popolazione meno istruita e piu' esposta ai rischi dei pignoramenti.

Sebbene -infatti- gli istituti di credito continuino ad essere estremamente riluttanti nel consentire finanziamenti per nuove attivita' (specialmente se trattasi di piccole aziende o nuove iniziative), pur tuttavia riescono a volte ad avere un comportamento superficiale nei confronti delle masse deboli e meno informate che si accingono ad acquistare un immobile.

E cio' avviene perche' pur avendo concesso mutui senza una reale verifica del merito di credito dell'acquirente, gli istituti finanziari hanno sempre la possibilita' di spalmare i relativi rischi sul mercato attraverso le cartolarizzazioni.

Quindi da noi il rallentamento delle contrattazioni immobiliari c'e' gia' stato, la sfiducia nei mutui galoppa, l'aumento delle procedure giudiziarie dei pignoramenti aumenta, i nuovi cantieri edilizi diminuiscono; come si fa a non dire che il mercato immobiliare ha gia' intrapreso la crisi?
Attenzione pero', ricordiamo sempre che il settore edile rimane un asse portante per l'economia del nostro paese!

Arch. Lorenzo Margiotta

http://www.articlemarketingitaliano.it/casa/mercato-immobiliare-in-crisi.html

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Energia pulita per riqualificare l’edilizia Italiana

domenica 9 marzo 2008

Energia pulita per riqualificare l’edilizia ItalianaMa l’inquinamento atmosferico non è causato solamente dal traffico automobilistico, ma in gran parte viene generato ora dopo ora, minuto dopo minuto dall’energia richiesta da tutte le nostre abitazioni e comodità (energia elettrica, riscaldamento, etc.).

In questi ultimi tempi, l’edilizia, anche per rilanciarsi in un mercato ormai saturo, e riqualificare sempre di più nuovi e vecchi edifici si è convinta che il futuro deve soddisfare le nuove esigenze di settore, proponendo soluzioni a basso consumo energetico ed a basso impatto ambientale.

Questo viene eseguito su più fronti:
- utilizzo di materiali rinnovabili
- ottimizzazione e risparmio energetico abitativo
- sfruttamento autonomo di energia pulita da fonti rinnovabili

Ora vediamo punto per punto le soluzioni ideate dalle imprese edile Vicenza per rilanciare una nuova forma di edilizia eco-compatibile.

Utilizzo di materiali rinnovabili

Vengono sempre più frequentemente utilizzate strutture portanti in legno massiccio che permettono di ottenere lavorazioni particolari ed un impatto ambientale davvero limitato, portandolo ad un 20% rispetto a classiche costruzioni in muratura. Ad ogni modo, per far si che il legno non venga meno e si rinnovi, occorre gestire al meglio le coltivazioni e ripiantare progressivamente ogni singolo albero strappato alla terra.

Ottimizzazione e risparmio energetico abitativo

Attuato dall’impresa generale costruzioni mediate l’attuazione di isolamenti termici sia interni sia esterni all’abitazione e/o edificio. Isolamenti interni possono essere l’utilizzo di particolari cappotti interni realizzati con nuove tecnologie in grado di non far disperdere il calore interno all’esterno (così come lo possono essere gli infissi isolanti con doppi o tripli vetri.

Invece, per quanto riguarda l’isolamento esterno vengono adottate tecniche costruttive che permettono, grazie all’utilizzo dei migliori materiali, di ottenere scambi di energia con l’esterno. Attenzione, non perdita di calore, ma scambio di energia.

Altro punto fondamentale del risparmio energetico, è la riduzione dei consumi di acqua (risorsa che nei prossimi anni sarà sempre meno disponibile) che può essere attuata tramite il riciclo dell’acqua piovana per gli scarichi e l’innesto di particolari filtri sui miscelatori (con riduzione degli sprechi fino al 50%).

Sfruttamento autonomo di energia pulita

Già oggi vi sono molti esempi concreti di costruzioni Vicenza che prevedono l’utilizzo di queste tecniche fra qui le principali sono il fotovoltaico, per la produzione di energia elettrica, ed i pannelli termici per la produzione di acqua calda. Queste tecniche, anche se all’apparenza possono essere considerate molto dispendiose (a causa del costo elevato del silicio che li compone), permettono un elevato risparmio energetico ed in futuro potranno essere anche fonte di profitto per la rivendita di energia all’intera rete. Ciò permette di ammortizzare l’investimento in pochi anni (in circa 4-5 anni, poi dipende dalle coordinate geografiche dov’è stato installato l’impianto).

In questi termini si stanno muovendo gran parte delle imprese edili in tutta Italia, sperando che non sia troppo tardi per curare il nostro febbricitante pianeta.


Articolo scritto da dechigno ( http://www.decas-universes.it )
- tratto da FastPopularity.com

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Gli impianti fotovoltaici integrati

giovedì 6 marzo 2008

Il tema delle energie rinnovabili sta riscuotendo un successo sempre crescente sia tra le aziende di piccole, medie e grandi dimensioni sia tra i privati cittadini.
Tra le soluzioni che attualmente stanno emergendo in tale contesto, grande evidenza iniziano ad assumere gli impianti fotovoltaici, che riescono a trasformare la luce del sole in energia elettrica grazie ad appositi moduli chiamati comunemente pannelli solari, anche se i termini sono tecnicamente impropri.
L’energia così prodotta può essere utilizzata direttamente dal proprietario dell’impianto, ma può anche essere venduta alle società distributrici.


A disciplinare la materia è intervenuto il Conto Energia, contenuto nel Decreto Ministeriale del 19 febbraio 2007, che prevede tariffe incentivanti per la produzione di energia elettrica, che variano a seconda della potenza dell’impianto fotovoltaico e a seconda del grado di integrazione che riescono a raggiungere i moduli all’interno delle strutture o degli edifici che li ospitano.


Prendendo in considerazione questo secondo aspetto, possiamo distinguere tra impianti non integrati, parzialmente integrati e completamente integrati. La realizzazione di questi ultimi porterà a poter usufruire di tariffe incentivanti più alte, con differenze di alcuni centesimi di euro per KWh prodotti.


Con particolare riferimento agli impianti integrati si richiede l’utilizzo di moduli fotovoltaici in sostituzione dei normali materiali di costruzione e di rivestimento all’interno dell’architettura degli edifici, e non una semplice posa di tali moduli su strutture già esistenti.
L’utilizzo di impianti fotovoltaici, ed in particolare di quelli integrati porta a numerosi vantaggi:



  • un risparmio dei materiali normalmente utilizzati per tetti, facciate o altri tipi di coperture;

  • un risparmio energetico notevole grazie alla produzione di energia elettrica;
  • l’innalzamento dell’immagine del proprietario dell’impianto, poiché l’utilizzo degli stessi denota sempre un elevato grado di sensibilità ambientale;

  • un vantaggio estetico, dato dall’evidente armonia strutturale dei moduli fotovoltaici rispetto al resto della costruzione, grazie anche al sapiente utilizzo di diverse forme, colori e misure che li portino perfettamente ad integrarsi con la restante parte degli edifici, rendendoli stilisticamente all’avanguardia;

  • lo sfruttamento migliore e completo di tutte le superfici maggiormente indicate per l’installazione dei pannelli. Infatti il loro posizionamento ottimale è verso sud con un’inclinazione di circa 30° rispetto alla linea d’orizzonte e – nel progettare l’edificio - è bene tenere in considerazione fin dall’inizio questa esigenza, per sfruttare al meglio tutte le opportunità;

  • la mancata immissione di enormi quantità di CO2 nell’atmosfera.


  • Le principali categorie di installazione dei moduli fotovoltaici integrati possono essere così suddivise:




    • tetti fotovoltaici: si possono utilizzare moduli semitrasparenti che consentano il giusto dosaggio delle fonti di luce, col doppio vantaggio della produzione di energia elettrica e di filtro solare per gli ambienti che risulterebbero altrimenti eccessivamente luminosi;




    • facciate fotovoltaiche: anch’esse come i tetti permettono la miglior gestione delle luminosità. Vengono utilizzate spesso dalle aziende che hanno sedi in grandi palazzi con facciate rivolte a sud;




    • frangisole: le caratteristiche sono similari ai due esempi precedenti, con la differenza di essere disposti su pareti già esistenti. Questo rende l’installazione molto più semplice e di conseguenza più economica;




    • installazione su tetti piani: di facile posa, non riescono ad essere molto visibili. In compenso sono davvero numerose le occasioni di utilizzarli.




    I costi possono apparire alti, ma solamente perché non è ancora diffusa del tutto in Italia la cultura dell’energia alternativa. Soffermandosi infatti a riflettere sulle varie caratteristiche di tali impianti e dei numerosi vantaggi che portano (tra cui grandi risparmi di denaro) sarà facile capire come i 6.000/7.000 euro che vengono richiesti a mq e che comprendono sia i materiali che l’installazione, non siano poi una così grande cifra, ma devono essere considerati un investimento ammortizzabile nell’arco di qualche anno, dopo il quale si inizierà addirittura a guadagnare, sfruttando l’energia solare.


     


    http://www.articolista.com/casa-e-giardino/gli-impianti-fotovoltaici-integrati.html

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