venerdì 12 dicembre 2008

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NORME PER LA EDIFICABILITA' DEI SUOLI
Art. 1.
(trasformazione urbanistica del territorio e concessione di edificare)
Ogni attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio comunale
partecipa agli oneri ad essa relativi e la esecuzione delle opere è subordinata a concessione da
parte del sindaco, ai sensi della presente legge.
Art. 2.
(piani di zona e demani comunali di aree)
Per le aree comprese nei piani di zona di cui alla legge 18-4-1962, n. 167, e per quelle
acquisite ai sensi degli artt. 27 e 51 della legge 22-10-1971, n. 865, resta fermo il regime
previsto dalle norme della stessa legge n. 865.
Anche per tali aree è necessario il provvedimento del sindaco di cui all'art. 1 della
presente legge.
Anche per tali aree è necessario il provvedimento del sindaco di cui all’art. 1 della presente
legge.
Il primo comma dell’art. 3 della legge 18 aprile 1962, n. 167, già sostituito dall’art. 29 della
legge 22 ottobre 1971, n.865, è sostituito dal seguente : “L’estensione delle zone da includere nei
piani è determinata in relazione alle esigenze dell’edilizia economica e popolare per un decennio e
non può essere inferiore al 40 per cento e superiore al 70 per cento di quella necessaria a soddisfare il
fabbisogno complessivo di edilizia abitativa nel periodo considerato”.
L'art. 26 della legge 22-10-1971, n. 865, è abrogato. Le aree già vincolate ai sensi di detto
articolo sono assoggettate al regime previsto dall'art. 35 della legge 22-10-1971, n. 865, salvo
quanto previsto nell'undicesimo, nel sedicesimo e nel diciottesimo comma dello stesso art. 35 per
ciò che concerne i requisiti soggettivi.
Nei comuni con popolazione superiore a ventimila abitanti, secondo i dati risultanti
dall'ultimo censimento, l'art. 51 della legge 22-10-1971, n. 865, e successive modificazioni, si
applica fino alla data dal 31 dicembre 1991.

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Produzione di acqua calda: i pannelli solari diventano obbligatori

giovedì 11 dicembre 2008

Produzione di acqua calda dal sole: una buona abitudine per rispettare l'ambiente diventa legge. Per incentivare il ricorso alle fonti rinnovabili anche ai fini dei consumi energetici domestici, negli ultimi anni sono state introdotte diverse novità normative.
Nelle scorse finanziarie, compresa l'ultima, sono previsti sconti fiscali con detrazioni del 55 per cento, per chi installa un  impianto solare termico ovvero un sistema di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria.
Ma le novità non finiscono qui. L'obbligo di certificazione energetica degli edifici civili, derivante da recenti direttive europee, ha indotto i governi a rendere obbligatorio l'utilizzo di fonti rinnovabili per le esigenze energetiche in tutte le nuove abitazioni.
Cosè, a partire dal 1 gennaio 2009, in base alla legge finanziaria 2008, i permessi per costruire rilasciati dai Comuni saranno subordinati alla certificazione energetica dell'edificio da realizzare e per costruire una casa a norma di legge sarà obbligatoria l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria per una frazione corrispondente almeno al 50% del fabbisogno.
Per comprendere meglio quale sia il fabbisogno di acqua calda basti sapere che generalmente una doccia standard ha una portata da 8 a 10 litri al minuto e una durata media di 10 minuti: ne deriva un fabbisogno di acqua calda sanitaria compreso tra 80 e 100 litri nei primi 10 minuti. Una vasca da bagno, invece, contiene generalmente circa 150 litri. A questi usi, si aggiungano le altre necessità domestiche comuni, che richiedono minori consumi.
La scelta dei pannelli solari a circolazione naturale per la produzione di acqua calda va dunque effettuata sulla base delle effettive esigenze del nucleo famigliare.
Le aziende produttrici di impianti solari termici sono in grado di guidare l'utente nello scegliere il modello che più si adatta alle sue esigenze, secondo la zona climatica e il numero di persone che usufruiranno dell'acqua calda. Si parte dal pannello singolo con serbatoio da 150 litri, consigliato per una o due persone (nel centro sud Italia) fino ai tre pannelli con serbatoio da 300 litri, suggerito per sei o otto persone (rispettivamente al Nord o al Sud). La progettazione tiene conto anche della posizione d'installazione, ovvero dell'orientamento della falda del tetto. Come si vede la tecnologia è in grado di supportare ogni esigenza in tema di produzione di acqua calda da pannelli solari. Per una cultura del risparmio energetico, invece, bisogna attendere che le nuove normative incidano sulle abitudini di consumo degli italiani. Di certo l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda è un primo passo concreto e alla portata di tutti per andare in questa direzione.

http://www.articolista.com/casa-e-giardino/produzione-di-acqua-calda-i-pannelli-solari-diventano-obbligatori.html

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Le barriere architettoniche negli edifici

http://www.informahandicap.it/

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Cosa sono le barriere architettoniche

Per barriere architettoniche si intendono gli ostacoli fisici e senso-percettivi che limitano il normale accesso a tutti gli ambienti, naturali o costruiti dall'uomo.

Si trovano costrette ad affrontare questo problema le persone portatrici di handicap e, più in generale, tutte le persone con ridotta capacità motoria, quindi anche anziani, donne in stato di gravidanza, nonchè chi è affetto da difficoltà sensoriali e/o psichiche.

Gli esempi di barriere architettoniche possono essere molteplici: scalini, porte strette, pendenze eccessive, spazi ridotti, sentieri a fondo dissestato, ma anche interruttori, maniglie, lavandini ad altezze eccessive per persone in carrozzina o di bassa statura.

Si definisce invece barriera localizzativa ogni ostacolo o impedimento della percezione connesso alla posizione alla forma o al colore di strutture architettoniche e di mezzi di trasporto.

La legislazione italiana in materia è da considerarsi all'avanguardia, sia dal punto di vista tecnico che culturale.

E' possibile trovare online riferimenti e spiegazioni riguardo agevolazioni e contributi per disabili e anziani.

Purtroppo però, come spesso accade, l'attuazione delle normative viene considerata da parte dei tecnici e dei progettisti come un pesante obbligo da rispettare e non come uno stimolo per migliorare la progettazione: non si "pensa in maniera accessibile" prima di progettare o decidere la soluzione da adottare.

Considerare il problema in fase di progetto non comporterebbe praticamente alcun costo aggiuntivo rispetto alla realizzazione di strutture con barriere, mentre il successivo intervento di eliminazione, invece, implicherebbe sicuramente costi aggiuntivi.



Soluzioni per il superamento delle barriere architettoniche


Il problema delle barriere architettoniche può essere risolto attraverso diverse tipologie di soluzioni, a seconda della situazione specifica.

Per il superamento di scale e gradini la soluzione più semplice ed economica è rappresentata dalla classica rampa di accesso.

Occorre, tuttavia, che la rampa sia progettata e poi realizzata con cura per poter essere utilizzata comodamente, in sicurezza ed autonomia, non solo da persone in carrozzina, ma anche da adulti che spingono carrozzine o passeggini, da persone con carrello, da anziani.

Nei casi in cui l'utilizzo della rampa risulti difficoltoso (ad esempio per l'eccessiva inclinazione della pendenza da superare) si ricorre all'installazione di servoscala, ossia speciali piattaforme con motorizzazione elettrica che, scorrendo lungo una apposita guida che segue l'andamento della scalinata, permette alla persona in carrozzina, in piedi o, eventualmente, seduta, di superare la barriera autonomamente.

Esistono due tipologie di servoscala: a piattaforma (per il trasporto di persona su carrozzina) o a poltroncina (per il trasporto di persona seduta).

Se le caratteristiche architettoniche dell'ambiente lo permettono, è inoltre possibile ricorrere ad ascensori o a piattaforme elevatrici.

A differenza dell'ascensore, queste ultime permettono di risolvere il problema dell'abbattimento delle barriere architettoniche con una spesa contenuta (sia in fase di installazione che nella successiva manutenzione) e senza bisogno di prevedere spazi dedicati, potendo essere installate anche all'esterno degli edifici (con un ingombro contenuto) o all'interno del vano scale.

http://www.articolista.com/casa-e-giardino/barriere-architettoniche-negli-edifici.html

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